lunedì 3 dicembre 2012

Dolci dei Monasteri Siciliani

 Il ruolo svolto dai monasteri femminili nello sviluppo dell’arte dolciaria – naturalmente non solo di quella siciliana - è stato di fondamentale importanza. Dal XV al XIX secolo, prima della nascita delle vere e proprie pasticcerie, i principali dolci che si preparavano nel territorio dove sorgevano i monasteri sono stati quasi tutti presi in rassegna e molto spesso rielaborati dalla competenza e dalle abili mani delle suore. Le quali, a volte, spinte dal desiderio di conquistare la meraviglia e la gratitudine delle personalità destinatarie delle loro prelibatezze, cominciarono a creare anche dei prodotti completamente nuovi. Infatti, la consuetudine di preparare dolci all’interno dei conventi femminili era nata dall’esigenza delle suore di contraccambiare in maniera elegante e significativa favori e i servizi ricevuti, solo molto più tardi diventerà un'attività commerciale. I beneficiari delle loro specialità erano vescovi e prelati della zona di appartenenza; confessori personali; medici e professionisti con i quali molto spesso dovevano - malgrado la clausura - entrare in contatto. I dolci, con i loro simboli rituali e il forte legame con il calendario liturgico, costituivano sempre i migliori regali che le monache potessero fare ai loro benefattori. E poi, considerato il costo proibitivo dello zucchero e delle materie prime che occorrevano, i dolci dei conventi avevano all’epoca un valore ancora più prezioso. Le suore pasticcere erano quasi tutte figlie cadette di famiglie nobiliari e benestanti che a causa dell’imperante principio del maggiorascato erano state costrette a prendere i voti. A differenza dei fratelli minori che avevano la facoltà di intraprendere oltre alla scelta monastica – non di clausura! – anche la carriera militare, per loro esisteva solo la violenta sistemazione nei conventi. Quindi, per la maggior parte delle suore, praticare l’arte dolciaria rappresentava l’unica forma di libertà dentro le rigide regole della vita monastica. Gli ambienti della cucina all’interno dei monasteri femminili riservati e attrezzati per la produzione dolciaria, sono, quindi, i primi veri e propri laboratori di pasticceria della storia. La specializzazione dolciaria all’interno dei monasteri femminili segna quindi l’inizio della cosiddetta pasticceria moderna: il dolce, oltre a soddisfare il palato, tenta adesso di sedurre anche la vista e la fantasia. Rispetto ai dolcieri del passato, le monache pasticcere iniziano a prestare molta attenzione anche alla forma e all’estetica, decorando in maniera artistica con glassa e frutti canditi ogni dettaglio dei propri dolci. Siamo anche storicamente nel cuore della svolta epocale della pasticceria: infatti, dopo la seconda metà del 1400, l’impiego dello zucchero ha preso il sopravvento sul miele diventando l’ingrediente principale delle vecchie e nuove specialità dolciarie, e la Sicilia, come abbiamo già visto, è la prima produttrice di zucchero del territorio nazionale. Con il trascorrere del tempo e il mutare della società, la produzione dolciaria dei monasteri femminili, nata come semplice diletto e fabbisogno personale, diventa anche attività commerciale, e cambia anche l'organizzazione dei conventi, per adeguarsi alle nuove esigenze. I dolci venivano serviti al pubblico tramite un' apposita ruota. I dolci, pagati in anticipo per mezzo di una paletta spinta fuori dalle grate, venivano ordinati e preparati quasi istantaneamente, anche perchè ogni convento aveva le sue specialità, che venivano confezionate in occasione delle feste. Per far fronte alla mole di lavoro pesante che si è venuto a creare, come accendere i forni, pulire le teglie, impastare e preparare le materie prime, si fanno entrare le cosidette "converse" o suore laiche, non legate da voti religiosi.
L'affermazione dei monasteri siciliani, e la relativa produzione dolciaria, continuerà in sicilia fino alla seconda metà dell'Ottocento, quando lo Stato Italiano esproprierà i beni ecclesiastici. A sopravvivere, dopo l’unità d’Italia, grazie a particolari situazioni burocratiche ed ereditarie, saranno pochi conventi.
Da duciezio.it

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