lunedì 17 dicembre 2012

TORTA DONIZZETTI

Poche le notizie storiche su questo delicatissimo dolce di origine bergamasca.


Ha la forma a ciambella ed è spolverata con dello zucchero a velo.
Probabilmente derivato dal Bussolà di Brescia , appartiene alla categoria dei dolci soffici non lievitati, composti in prevalenzq da burro, zucchero e uova,  tipo la torta Paradiso di Pavia
Ingredienti:
Burro anidro 125 gr
zucchero a velo 95 gr
nocciole tostate in polvere 30 gr
tuorli 45 gr
albume 38 gr
zucchero 8 gr
farina 00  gr 50
fecola di patate  gr 50
miele gr 5
maraschino gr 13
albicocche e ananas canditi 50 gr
 
Si prepara come una normale ciambella, lavorando il burro con lo zucchero. 
Aggiungete i tuorli e amalgamate bene.
Montate a neve gli albumi con zucchero e incorporateli lentamente al composto precedente.
Infine, aggiungetevi gradatamente farina, fecola, i canditi di albicocca e ananas, aromatizzando con maraschino e vaniglia.
Imburrate uno stampo per ciambella e versatevi l'impasto.
Passare in forno.
Fate raffreddare la torta e servitela spolverizzata con zucchero a velo. 

Scarse le notizie storiche su questa torta. Si sa solo che essa è dedicata al celebre compositore bergamasco Gaetano Donizzetti, morto nel 1848. Si presume, quindi, che questa torta sia stata inventata dopo la metà del 1800, ma tutto può essere.

Donizetti nacque a Bergamo il 29 novembre 1797 da una famiglia di umili condizioni. Quinto di sei figli, rivelò ben presto una grande attitudine alla musica e nel 1806 venne ammesso alle "Lezioni caritatevoli di musica" dirette e fondate da Simone Mayr, con lo scopo di poter preparare i bambini per il coro e impartire loro delle solide basi musicali. Fu Mayr che, intuite le potenzialità del ragazzo, decise di seguire personalmente la sua istruzione musicale in clavicembalo e composizione. Nel 1830 Donizzetti raggiunse fama e successo con l'opera lirica “ Anna Bolena”. Scrisse in totale 69 opere liriche e inoltre brani di musica sacra e da camera. 
Morì, dopo una vita travagliata, nel 1848. Ci ha lasciato capolavori assoluti come L'elisir d'amore, Lucia di Lammermoor e Don Pasquale. Donizzetti scrisse l’imbandigione della tavola in diverse opere, ma i suoi spunti culinari furono influenzati sia della povertà sofferta in gioventù che dalla fretta espressiva.
Tra i vari aneddoti che lo riguardano, c’è n’è uno che lo vedrebbe seduto a tavola con Rossini.
Il pesarese, constatando le profonde amarezze sentimentali del suo ospite bergamasco, avrebbe  consigliato al cuoco di preparare una ricetta semplice, veloce ma dolce. Si dice che la torta incontrò i favori dei musicisti, tanto da meritare di essere dedicata proprio a Donizetti. Naturalmente questa, come tutte le leggende dedicate ai dolci, è pura invenzione.

Nessun commento:

Posta un commento