mercoledì 3 aprile 2013

IL CLAFOUTIS

Francia

                                                                                                                      Dedicato a mio marito

Mio marito è un po' un imbrogliocello: a Pasqua ci aveva annunciato che ci avrebbe fatto i bignè alla crema di formaggio. Ma all'ultimo minuto ha scoperto che non gli andava più di lavorare tanto, quindi ha ripiegato su monoporzioni di clafoutis salata. Un'idea ottima! E' stato un vero successo.
Il clafoutis salato è una versione di un noto delizioso dolce francese. Per questo non mi sono persa l'occasione di parlarne sul blog.



Il Clafoutis è un dolce povero, nato nelle campagne dell'occitania francese, più precisamente nella zona di Limousin, dove i contadini usavano prepararlo con i pochi ingredienti che avevano a disposizione, anche per consumarlo al lavoro nei campi, mentre tagliavano e raccoglievano il fieno.
Si tratta di un dolce semplicissimo, fatto preferibilmente con ciliegie selvatiche nere tipo "bigarreaux" infornate in una pasta che somiglia molto a quella delle crêpes, farina, uova, latte, zucchero...
Il clafoutis è di facile e veloce realizzazione e si gusta preferibilmente tiepido. Si possono usare anche altre qualità di frutta ( in questo caso il nome del dolce diventa "Flongarde"), come  albicocche,  pesche,  lamponi,  mele o  uva.

Il nome Clafoutis, nella lingua d' Oc, deriva dal verbo clafir, che significa "guarnire, riempire" (la pasta di ciliegie, appunto). 



 


Suggerimenti per una buona riuscita:
affinché il vostro clafoutis non diventi una banale frittata dolce, dovete montare le uova con le fruste elettriche a lungo, fino a quando non avranno raddoppiato di volume. Facendo in questo modo infatti otterrete una torta e non una frittata spugnosa. Si tratta di un dolce molto elementare nei suoi ingredienti ma più complesso nella sua riuscita, per l'attenzione che gli dovete rivolgere.

Ecco una ricetta del clafoutis decisamente “d'epoca”: si tratta di una ricetta tratta dal libro di Evelyn Saint-Ange “ La bonne cuisine di E. Saint-Ange” ed. Larousse, 1927

Ingredienti:
1 kg di ciliegie {duroni di Vignola}
3 uova
6 C di zucchero {semolato bianco)
3 C di farina ( si può usare la farina di riso, per i ciliaci)
un pizzico di sale
¾ l di latte

{una noce di burro per lo stampo}

Preriscaldate il forno a 180°C.
Lavate bene le ciliegie, staccate il picciolo e asciugatele delicatamente con un telo pulito. Imburrate la pirofila e disponetevi le ciliegie, in modo da ricoprire interamente il fondo.
In una terrina montate le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, aggiungete la farina, il sale e lavorate ancora con la frusta per qualche momento. Diluite con il latte, sempre mescolando. Versate con attenzione il composto nella pirofila, infornate e cuocete per 40' almeno 





3 commenti:

  1. E bravo lo stesso il tuo maritino! :D Ahah! Ottimo il clafoutis.. trovo sia delicatissimo e davvero gustoso! Un abbraccione!

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    1. Ottima la clafoutis tiepidina per il pranzo di Pasqua! E' bravo davvero il maritino!
      Adesso sono diventata clafoutis-dipendente.
      Ciao Elisa, a presto!!!
      Eli

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    2. Ciao! Sai cosa ho scoperto? Se guardi il mio post di gennaio, la torta di ciliege del Rinascimento, è una versione antica della clafoutis!
      Eli

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