mercoledì 22 maggio 2013

TORTA DI RISO EMILIANA

Emilia Romagna                                                                                          

 



La torta di riso, a Bologna è chiamata la Torta degli Addobbi ( non è un nome magnifico?) perché veniva tradizionalmente preparata in occasione della "Festa degli Addobbi", una festa dell'Eucaristia delle comunità parrocchiali bolognesi risalente al XVII sec., in cui era uso ornare le finestre delle case con fiori e drappi colorati, molto preziosi, spesso ricamati o dipinti, per il passaggio della processione.

Con poche varianti di preparazione( ogni famiglia ha la sua) la torta di riso è conosciuta in tutta l'Emilia Romagna. Pare però che la ricetta abbia origini lontane, e venga citata nientemeno che dal Maestro Martino da Como nel suo De Arte Coquinaria.



La diffusione di pietanze e dolci a base di riso nella regione dell'Emilia è dovuta alle “mondine”, le ragazze delle famiglie contadine ( specie dell'Appennino) che nel dopoguerra si recavano al lavoro stagionale nelle risaie del Vercellese. L’Emilia, infatti, dall’inizio del Novecento agli anni sessanta, è in prima fila a rimpinguare l’esercito, tutto al femminile, delle mondine chiamate, da marzo a ottobre, a liberare le risaie dalle erbe infestanti e piantare nuove pianticelle di riso al posto di quelle che morivano: la faticosa monda a mano, per 8-9 ore nell'acqua con la schiena piegata. Era un lavoro massacrante, per svolgere il quale venivano impiegate queste donne forti, instancabili come gli uomini ma che potevano essere pagate meno degli uomini. Il contratto collettivo prevedeva che ad ogni lavoratrice fosse corrisposto, oltre al salario, un chilogrammo di riso bianco originario, raffinato, mercantile, possibilmente di produzione locale, per ogni giornata di prestazione e senza detrazione sulla paga. In questo modo le mondariso ricevevano alla fine del periodo di monda circa kg 40 di riso, la cui qualità non sempre era buona, perché non tutte le aziende erano attrezzate per la pulitura del riso. 



 
Nelle loro cucine, le mondine inseriscono così trionfalmente il riso, un prodotto tipico della pianura che così diviene familiare anche in montagna .
Per cuocere la torta di riso nell'Appennino veniva impiegata una speciale pentola chiamata il sol, lo stampo tradizionale per la cottura nel forno a legna. Rotondo, in rame con tre piedi e manico in metallo, è incernierato in centro, pertanto girevole per intervenire sulla cottura.

 
RICEluci  
RICETTA DELLA TORTA DI RISO
Ingredienti: 150 gr di riso, 1 litro di latte fresco intero, 150 gr di zucchero, 1 pizzico di sale, 3 uova intere, 3-4 cucchiai di Sassolino, 1 scorza limone grattugiato.
Portare il latte a ebollizione con un pizzico di sale,versare il riso e lasciar cuocere otto o nove minuti, mescolando di tanto in tanto, finchè il riso non abbia assorbito quasi tutto il liquido. Togliere dal fuoco e aggiungere lo zucchero, la scorza di limone grattuggiata e il liquore Sassolino. Quando l'impasto si è raffreddato, aggiungere i tuorli delle uova ( uno per volta, il successivo solo dopo che il precedente si sia amalgamato) e poi gli albumi, mescolando energicamente. Versare in uno stampo imburrato e infarinato e lasciare riposare per due ore. Cuocere in forno a 180° per 45 minuti circa.
Zuccherare la superficie della torta ancora calda e spruzzare con il liquore rimasto. Il riposo di due ore fa depositare e permette il formarsi della crosticina.



 
 "... E tutto quel sudore
   che noi quaggiù prendiamo
   saranno poi le lecrime
   dei figli che abbiamo
   lor grideranno: mamma, vogliamo da mangiar
  e lotteremo allora per la loro libertà!"


Per saperne di più:
 

La storia della mondina Agnese:
http://www.pacioli.net/ftp/def/donne/interviste/agnese.htm
Portare il    

RICET

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